Se non avessi sempre dettò ciò che pensavo,
talvolta con impulsività ed irrazionalità, avrei sicuramente più amici, ma che
amici sarebbero? e soprattutto che amico sarei?
Se non avessi cercato di dire sempre le verità
anche quelle scomode, quelle che “si fanno fatica”, che “costano care”
probabilmente avrei molti meno nemici, magari un lavoro migliore, una moglie e
un paio di figli ma sarei un pessimo padre.
Se non fossi stato sempre un utopistico sognatore
avrei speculato, approfittato, sfruttato ambienti in cui, non per mio merito ma
per il sudore di nonni e genitori mi sono trovato a vivere. Il mio conto
corrente avrebbe molte migliaia di euro e non i pochi spiccioli del mio attuale
saldo, ma sarei indubbiamente più povero, più misero.
Ho vissuto fin qui per amore della vita,
intensamente, qualche volta malinconico, talvolta insopportabilmente triste, quasi
sempre insoddisfatto, alla perenne ricerca di nuovi stimoli, di
adrenalina. Mi piacciono le sfide impossibili, gli obiettivi
inarrivabili. Si chiama, anche questa, credo voglia di vivere.
La pallavolo femminile è la mia passione, la mia fonte inesauribile di straordinarie
emozioni; amica, talvolta amante, quasi sempre compagna di vita.
Giulia il
mio amore, la mia amante (quando manca la pallavolo!!),
la mia migliore amica; ragazza intelligente, schietta, caparbia, razionale, romantica e matura
è entrata nella mia vita,
migliorandola, qualche (???...ah ah) anno fa e
spero ci rimanga… per sempre.
Viaggio. Viaggio per conoscere il mondo, le
persone, le culture. Visito sempre mercati e cimiteri. Se vi sembra
tetro visitare i cimiteri sappiate che fanno parte della vita e dicono della
cultura di un popolo molto più di noiosi manuali.
Mi piacciono i girasoli, le rose blu e le calle bianche. I quadri di Dali e i marmi di Canova.
Che belli i marmi di Canova. Non sapevo chi fosse Canova, me l'ha fatto
studiare ed imparare un vecchio amore. Potere dei sentimenti, cultura che vien
dal cuore.
Sono ironico talvolta sarcastico. Mi piace
scherzare, sorridere ma quando lo faccio non dimentico di riflettere.
Mi piacciono i cavalli. La prima volta che sono
caduto da cavallo avevo sei anni, mi sono rialzato ho guardato mia mamma
terrorizzata, ho sorriso e sono svenuto. Nella vita si cade, si cade spesso. In
pochi però sanno rialzarsi e non tutti lo fanno con il sorriso.
Amo la gente semplice, fiera di esserlo. Le persone genuine, che non hanno bisogno di apparire per essere.
Mi piacciono i salumi, impazzisco per la coppa, quella di Piacenza,
Amo il mare in burrasca, i vicoli di Genova, i portici
di Bologna.
Sogno di vivere, un giorno, nella città che più di
ogni altra mi ha trasmesso emozioni e che conserva nei suoi vicoli
antichi molti splendidi ricordi e qualche indelebile istantanea: Perugia.
Ho avuto un grande maestro di vita, mio nonno Renato,
che mi ha insegnato valori quali l’onestà, l’umiltà e il rispetto
per la parola data; mi ha fatto comprendere l’importanza
di una stretta di mano, la sacralità
della famiglia e del lavoro.
Da lui, semplice uomo con il diploma di terza
elementare nel taschino, ho
imparato quelle lezioni che nessun
manuale e nessun illustrissimo docente
sono stati, e probabilmente saranno mai, capaci di insegnarmi. A lui devo e
dedico quei momenti della mia vita in cui sono stato e dimostrerò
di essere uomo.
Mi han chiesto se credo in Dio e ho sempre risposto
che è troppo facile credere in un essere perfetto, onnipotente, onnipresente.
Molto più difficile credere negli essere umani con i
loro difetti, debolezze, ambiguità.
Non so se valga come risposta...
Ho letto più volte il Corano, per curiosità, per
cultura, per capire. Difficile.
Sul comodino ho un computer, le mie Davidoff rigorosamente
al mentolo, una foto di mio nonno, qualche foglio bianco, altri scritti.
Insomma un gran casino.
Nel
cassetto foto di vecchi amori e molti, molti, altri sogni